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Il codice fiscale di Papa Francesco

Biella 15 luglio 2013

Esimio Vescovo di Biella Mana Monsignor Gabriele,

è come consigliere comunale che ebbi occasione di ascoltarla nei saluti alle istituzioni cittadine nel giorno di Santo Stefano ultimo scorso.
Furono parole giuste le sue, che mi toccarono.

Lei parlò del territorio biellese, delle sue difficoltà e del possibile riscatto che può partire solo dai biellesi e dalle loro istituzioni laiche e religiose e portò ad esempio l’azione di Monsignor Losana, un uomo lungimirante che lesse le traversie della sua epoca e fondò nel 1856 la cassa di risparmio di Biella a salvaguardia di un popolo biellese industrioso, per plasmarne il futuro. Monsignor Losana dimostrò che c’è un nesso tra le buone idee e l’azione.

“Farci interpreti del nostro tempo” credo fosse il valore del suo messaggio Monsignor Mana, ed è ciò che farò nel prossimo consiglio comunale di Biella dove voterò a sfavore del rifacimento di piazza Duomo, in disaccordo con un’opera cofinanziata in larga parte dal comune di Biella per ferma volontà del sindaco e che arriverà a costare oltre due milioni di euro ad una comunità biellese che conta 21.000 iscritti alle liste di collocamento e alle prese con tagli epocali al sociale e ai servizi.

Come consigliere comunale ho una piccola parte da comparsa in questo meraviglioso film che è comunque la vita e so a priori che il mio voto non sortirà effetto cozzando contro un’amministrazione comunale già proiettata in campagna elettorale, ma dello stesso film lei, Monsignor Mana, è un protagonista e può farsene principale interprete, se la riterrà azione più giusta, invitando il sindaco a soprassedere al rifacimento di piazza Duomo procrastinando l’intervento a momenti migliori (dando peraltro tempo a chi di dovere, vista la rilevanza storica del sito, di sondare il sottosuolo per i rilievi di epoche passate da valorizzare, ove ce ne fossero, invece di riselciare piazza Duomo tout court come da progetto).

Sull’encomiabile esempio dell’amministrazione del Santuario di Oropa, potremmo acquistare con quei denari dei voucher in carico al codice fiscale del comune di Biella e far lavorare per mesi piccole squadre per la manutenzione ordinaria della città da sorteggiarsi tra l’esercito dei disoccupati.

Con un milione di euro si acquistano centomila buoni da dieci euro ciascuno da confezionarsi imbustandoli insieme a un po’ di rinnovata fiducia nelle istituzioni cittadine e cementando ulteriormente, se mai ce ne fosse bisogno, il solido rapporto della comunità biellese con la Chiesa Cattolica che ha peraltro in Papa Francesco un Pontefice amato perché uomo semplice che ama tutti gli esseri viventi che camminano con noi su questa terra e al quale, son certo, se ponessimo la questione se “rifare” la piazza o “aiutare” la piazza, avrebbe già estratto il codice fiscale in una mano e avrebbe già iniziato a distribuire i voucher lavoro con l’altra.

Cordialmente un suo concittadino,
Benito Maria Possemato

Una risposta a “Il codice fiscale di Papa Francesco”

  1. umberto scrive:

    e poi con che pubblicità si ripresenta un gran sindaco come quello attuale alle prossime elezioni? tanto a lui, lo stipendio non manca, anche se per quello che ha fatto, si meriterebbe pane e acqua….

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