nav-left cat-right
cat-right

Lettera aperta al direttore de “Il Biellese”

Biella 25 giugno 2012

Cortese direttore,

leggendo il suo autorevole intervento di martedì 19 giugno 2012 circa la querelle di piazza Curiel, mi permetto di puntualizzare brevemente alcune considerazioni da lei pubblicate, ove presta oggettivamente buonafede solo alla versione di alcuni attori di maggioranza del governo cittadino.

Ne riformulo alcune sul suo illustre bisettimale, se me lo consentirà, non per presuntuosa saccenza del sottoscritto, ma semplicemente perché, quale consigliere comunale d’opposizione in lista civica della città di Biella, sul “pezzo” di piazza Curiel io c’ero e ci sono tutt’ora, da sempre fortemente critico a riguardo sia nelle commissioni che in consiglio comunale:

  • E’ alla frutta una qualsiasi amministrazione comunale che getti pubblicamente la croce addosso ad un proprio dirigente, nello specifico l’architetto Graziano Patergnani che non può essere professionista degno di stima a fasi alterne, secondo i comodi di questa giunta. La valutazione delle scelte tecniche del personale comunale (per giuste o fallaci possano essere) deve rimanere interna all’amministrazione e prescinde dal goffo tentativo di mistificare una decisione sbagliata della politica. Il Sindaco di Biella e l’assessore alla cultura della città hanno fortissimamente voluto la rotonda e la milionaria rivoluzione di piazza Curiel, ora clamorosamente bocciati dal Ministero dei Trasporti, punto.
  • Il nuovo regolamento comunale, riscritto da questa maggioranza, prevede lo strumento del referendum consultivo. L’opposizione ha unificato un arcobaleno di ben 19 consiglieri contrari all’operazione di piazza Curiel, che preventiva un costo di circa un milione di euro. Il sindaco e l’assessore alla cultura sostengono che un referendum consultivo pesi sulle casse del comune addirittura per 100.000 euro. Ho scritto una semplice sottrazione sulla carta della toma che uso per la polenta concia: un milione-centomila (spesa, quest’ultima, che comunque andrebbe spalmata su scrutatori e territorio o azzerata, se il referendum venisse accorpato alle politiche del 2013) sommano a un risparmio di 900.000 euro che, ricordo, essere cofinanziati dal comune di Biella.
  • Affermare che, se si cassa il progetto di piazza Curiel, si cassa tutto il Pisu (piano di sviluppo urbano della città che contempla anche il rifacimento di piazza Curiel, con investimenti cofinanziati per un totale di circa 16 milioni di euro) è falso. Si può chiedere di rimodulare quella spesa specifica, compatibilmente al piano di sviluppo. E’ sufficiente telefonare agli uffici competenti della Regione Piemonte per sincerarsene. Come pure è inversomile credere che la città di Biella otterrà in toto il finanziamento dalla regione solo a patto che chiudiamo tutti i cantieri del Pisu entro dicembre 2013. Diciotto mesi dalla progettazione alle chiavi in mano. Neppure il Berlusconi dei tempi peggiori avrebbe osato rifilare ai biellesi una panzana del genere verbalizzata invece in consiglio comunale, e a più riprese, dal sindaco Donato Gentile.

Buon lavoro.

Benito Maria Possemato
Consigliere Comunale

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>