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COSAP e Forconi

Biella 11 dicembre 2010

COMUNICATO STAMPA

Come consuetudine settimanale, aiuto nello scarico merci nella mia piccola attività di ristorazione in Biella, un mio storico fornitore ed amico con attività e magazzino sulla strada Trossi. Nell’ultima consegna mi ha fatto specie notargli gli occhi insolitamente lucidi, ma allorquando mi ha sporto, prima dei documenti di trasporto, la cartella recapitatagli dalla provincia di Biella (giusto perché ne prendessi visione per empatia da partita iva), ho scoperto l’arcano e compreso il motivo degli occhi velati: la missiva era la COSAP, il nuovo balzello provinciale sui passi carrai.
Ho dovuto stropicciarmi un paio di volte gli occhi pure io perché non riuscivo a mettere bene in fila gli zeri: erano tre. 7.000 euro, retroattivi per il 2010 e per diciannove anni a venire. Non starò a romanzarvi che mi sono commosso anch’io e che ci siamo metaforicamente abbracciati, per non scadere nella retorica, ma scandisco bene che NON CI SIAMO.

Non ci siamo perché la COSAP è iniqua, vessatoria e discriminatoria tra vicini, raffazzonata alla meglio in un momento economico infausto, avulsa da un serio programma di governo del comprensorio e imposta solo per esigenze di bilancio.

Non ci siamo, perché questa rischia di essere la mazzata finale per molti imprenditori, commercianti e artigiani che operano sul territorio.

Non ci siamo perché la COSAP è la pietra tombale per il già moribondo mercato immobiliare delle centinaia di capannoni in vendita lungo le provinciali biellesi.Non ci siamo perché la colpa è sempre di “quelli prima” i quali, a cascata, daranno la colpa a “quelli a monte” e via scaricando. Dato che non possiamo rimostrare coi Celti, ci rivolgiamo giocoforza a chi è stato eletto per cercare di fare meglio e non peggio dei predecessori.

Non ci siamo perché il doppio incarico carpiato, ma all’indietro, del presidente e deputato Roberto Simonetti, quello del: “vedrete che fortuna (per chi?) avere un interlocutore diretto in Parlamento”, ogni tre per due minaccia di consegnare le chiavi dell’ente al Prefetto.
Ma il presidente Simonetti, nell’ottobre del 2009, si è ben guardato dal dissociarsi da un voto della sua maggioranza in Parlamento, cassando di fatto la soppressione di tutte le provincie d’Italia (enti arcaici e superati, funzionali solo alla politica per assegnare seggiole e strapuntini di sottogoverno), che ci avrebbe consentito di risparmiare una finanziaria all’anno (si parla di 10 miliardi di euro da reinvestire per imprese e famiglie) e liberando migliaia di dipendenti provinciali che, previo accordi personali e sindacali, potrebbero essere reimpiegati in tutti quegli uffici pubblici in cronica carenza d’organico (il tribunale di Biella per dirne uno ).
Viceversa il Presidente Simonetti ha dimostrato la differenza tra idee e azione, in spregio al ritornello ormai ventennale sulla sburocratizzazione del sistema.

Non ci siamo perché molti imprenditori, commercianti, artigiani e lavoratori tutti non ci saranno proprio più fisicamente sul territorio, cercando ospitalità in lidi o Paesi più favorevoli e, attenzione, di questo passo corriamo il serio rischio che coloro che stoicamente restano non ci siano più, solo perché celati nei retrobottega a rifilare i forconi.

Benito Maria Possemato

Capogruppo consiliare I Love Biella


3 risposte a “COSAP e Forconi”

  1. fausto fabiano scrive:

    …questo è il vero federalismo.
    Nuove tasse!

  2. Lii scrive:

    Oltre a stendere un velo pietoso su questa storia vorrei chiedere se ce un modo per evitare di pagare questo nuovo “pizzo” alle province visto che fisicamente non occupo nessun suolo alla provincia?

  3. Benito scrive:

    Per conoscere gli strascichi all’italiana di questa gabella “sul macinato”, e i risvolti legali che ne conseguono, esiste un sito del “Comitato passi carrai” da aprire digitando sul motore di ricerca: “passi carrai biella”. Su detto sito si può scaricare un modello cartaceo “di protesta”, da inviare, se lo si ritiene, alla provincia di Biella. La dichiarazione in oggetto la puo’ inoltrare sia chi ha pagato e sia chi non vuole pagare e, credo, sia propedeutica ad una sorta di “class action” prossima ventura. Se necessita di maggiori particolari non mancherò di scriverli su blog.

    Buon tutto.

    Il consigliere Benni Possemato

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