nav-left cat-right
cat-right

Rita Hayworth, l’atomica

Biella 06 gennaio 2010

Rita Hayworth, l’atomica.

Quando penso ai referendum del 1987 sulle politiche nucleari in Italia, sono due le cose positive che, in prima battuta, mi vengono in mente : la prima è che avevo vent’anni e questa era una cosa positiva per me. La seconda fu la Partecipazione con la “P” maiuscola e questa fu una cosa positiva per tutti: il Paese era vivo.

Ricordo lunghe catene umane, dibattiti, sit-in, lacrimogeni ( ma nulla di grave ) e l’ipocrisia della nostra classe politica.

Bisogna però riconoscere ai politici di allora che erano di un’altra stoffa. Oggi, politicamente, siamo peggiorati anche nel modo di peggiorare, il che è tutto dire.

Vecchia scuola i Craxi, gli Andreotti e camarille varie. Ma quali sondaggi, ma quali exit-poll … non ne avevano bisogno, quelli fiutavano l’aria come dei Dracula all’Avis. Capito da che parte soffiava il vento fecero un bel cartello comune: quasi tutti per il NO alle centrali nucleari.

Cioè, gli stessi che avevano firmato le concessioni, che avevano dilapidato delle mezze finanziarie nella costruzione di Trino, Caorso e Montalto di Castro, ora le cassavano.

Con queste premesse, a luglio di quest’anno, nel torpore generale, è stata approvata la legge che, di fatto, reintroduce le politiche nucleari in Italia. Questa volta, per ora, non si sono viste catene umane, dibattiti e sit-in…ma l’ipocrisia politica, quella è rimasta.

Entro sei mesi dall’approvazione , il Governo dovrà decidere i siti ove sorgeranno le centrali e i centri di stoccaggio delle scorie ( e qui sarà interessante vedere quale posizione in proposito assumeranno le autorità Biellesi, dal Presidente della Provincia al Sindaco all’Assessore Mello. La lista civica “I Love Biella”, a riguardo, ha presentato apposita mozione visionabile sul sito del Comune di Biella ).

Il Ministro Scajola dichiara su “La Stampa” di qualche tempo fa che ha in cassaforte l’elenco dei primi dieci comuni che entusiasticamente, secondo lui, accoglieranno centrali e scorie. E qualora i territori interessati perdano “l’entusiasmo”, la succitata legge prevede l’allocazione dei siti nucleari, manu militari, dichiarando le zone interessate: “strategiche per la Nazione”, ( cliccando sul sito Metro news Italia, è possibile vedere l’elenco ufficioso dei primi dieci comuni prescelti, dove stanno già lucidando gli ottoni della fanfara comunale e le chiavi della città ).

Certo che siamo davvero un Paese curioso : quando poteva anche avere un senso continuare le politiche nucleari, le abbiamo cassate. Ora che il Mondo sta dirigendosi con decisione verso le fonti rinnovabili e cioè solare, eolico, biomasse, piccolo idro, energia mareale, noi andiamo a riaprire i siti con tecnologie di terza generazione e quindi già obsoleti una volta a regime.

Su temi così importanti, noi cittadini tutti dobbiamo riappropriarci del nostro destino.

Dobbiamo superare i balbettii dei partiti, a cominciare da quelli di opposizione, che per convenienza politica stanno sempre (inutilmente), in mezzo al guado. Noi non dobbiamo accettare una sfida, noi dobbiamo avere il coraggio e la lungimiranza politica di lanciarla la sfida di un nuovo referendum ( e questo il quorum lo passa ) e, nello specifico del nucleare, per far valere democraticamente le nuove ragioni del SI e le contrapposizioni dei, a mio giudizio, molti NO, a cominciare dall’avere assodato che spesso il nucleare civile fa da traino a quello militare e vai mai a vedere che “l’appena velato” egocentrismo del Premier Berlusconi, non lo porti a sostituire la famosa foto di Rita Hayworth, incollata sulla bomba atomica sganciata nell’atollo di Bikini, con la foto sorridente del suo viso.

Benito Maria Possemato

Capogruppo Consiliare di I Love Biella

Una risposta a “Rita Hayworth, l’atomica”

  1. Fausto Fabiano scrive:

    Quello che non capisco, è il perchè di questa scelta.
    Se in Italia nascessero aziende private che producono eolico e pannelli fotovoltaici, per ricoprire i tetti delle nostre case, spendendo meno soldi di quelli che spenderemo per costruire una futura catastrofe, ne avremmo un ritorno economico e soprattutto lavoro.
    I politici non fanno le cose per il bene dei cittadini, non gli importa nulla, che vantaggio avranno con la costruzione delle centrali, non è che sono mafiosi?

    Fausto Fabiano

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>