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Kultura

KULTURA

(sotto i deserti portici del Piazzo, si spegne l’unica luce non commestibile)

Due anni fa, sotto i portici di Via Avogadro al Piazzo, ho allestito il mio atelier, riservando uno spazio per organizzare mostre di pittura. Un’attività a scopo di perdita, intrapresa per passione artistica.

In questo spazio dedicato all’arte, “La Porta Rossa”, nell’arco di diciotto mesi ho organizzato cinque mostre:

- La mostra d’inaugurazione – dedicata alle mie opere

- Antonio Minieri – 57 anni di pittura – acrilici su carta

- Un po’ pop – Mostra collettiva

- Human nature – Mostra collettiva internazionale

- Human nature – Made in Italy – mostra collettiva internazionale

Tutte le mostre hanno avuto successo, “Human nature” ha raggiunto le 450 presenze.

Le mostre erano intercalate dall’esposizione delle mie opere, presenti anche in diverse gallerie private a Novara, Vercelli e Biella.

Il mio intento era di creare un luogo di culto, un luogo dove si sono conosciuti artisti italiani e stranieri, creando a loro volta nuovi gruppi e nuovi cartelli artistici.

“La Porta Rossa” con le sue merende dedicate all’arte, doveva diventare un’opportunità di scambio fra Biella e le realtà artistiche di altre città, compresi gli editoriali e i giornalisti impegnati nel mondo della cultura.

La precedente Giunta sapeva quanto è difficile disporre di un impegno disinteressato come il mio, in un centro storico come il Piazzo. Sapeva che il quartiere ha assoluto bisogno di spazi culturali, per offrire ai visitatori nuove opportunità.

Dopo le ultime elezioni le cose sono cambiate, la nuova giunta, nella persona dell’assessore alla cultura, è stata poco cortese. Dopo un primo contatto positivo, dopo aver perso il mio tempo per rispettare un impegno preso con l‘assessore, come risposta ho avuto il silenzio, il modo meno educato di comunicare le proprie intenzioni, il più debole.

Per questo ho deciso di chiudere il mio impegno artistico al Piazzo, senza il patrocinio del Comune, il costo dell’organizzazione di nuovi eventi sarebbe troppo dispendioso. Le passioni devono ricevere riconoscimenti per dare un senso al sacrificio di tempo e soldi, accertata la quasi totale assenza degli abitanti del quartiere, non ha senso proseguire senza l’appoggio del Comune.

Chiudo il mio impegno artistico a Biella e proseguo dove Guttuso potrebbe frequentare salotti politicamente diversi.

Evviva l’arte, abbasso la politica che ignora.

Cordiali saluti

Fausto Fabiano

4 risposte a “Kultura”

  1. umberto scrive:

    Beh, la cosa non deve stupire, tutto quello che è stato fatto dallla giunta precedente, è di sinistra, quindi non va bene….
    E vendetta sia.

  2. Danilo Verticelli scrive:

    Gli ignoranti non hanno colore politico. I comunisti qui a Livorno fanno di peggio.
    Gli ignoranti sono ignoranti e chiedere a un laniero di capire l’importanza della Cultura forse equivale a mettersi a ragionare con una pecora della propria lana. Cambiano gli assessori, cambia tutto. Sono fenomeni umani, e come tali hanno un inizio ed avranno una fine.
    Amen

  3. Fausto Fabiano scrive:

    E’ vero la stupidità non ha colore e sembrerebbe essere un dovere civico, considerando chi hanno votato i cittadini biellesi. Ci sono personaggi di destra di assoluto pregio, i biellesi hanno scelto l’ignoranza, l’arroganza e l’assoluta incapacità di interpretare la storia. Biella è tornata agli anni trenta, sono stati riesumati i camerati, gli stessi che una quindicina di anni fa bruciavano i libri in piazza.

  4. Fulvio scrive:

    Fabiano che tristezza! E che tristezza per il Piazzo, un centro storico meraviglioso che avrebbe bisogno di dieci Porte Rosse, di un mercatino dell’artigianato mensile, di una fiera dell’arte annuale,di un salone del libro antico, di un festival di musica e potrebbe diventare un polo di richiamo turistico, un luogo di incontro culturale, un momento di aggregazione che dura tutto l’anno, creando anche indotto economico!! Invece l’assoluta incapacità gestionale, il completo disinteresse verso la cosa pubblica, l’utilizzo dei ruoli istituzionali per interessi personali,che sono gli elementi caratteristici dei politici nazionali, lasciano andare alla malora ogni cosa. E quando un singolo cittadino si da da fare, cerca di costruire, senza chieder nulla ma anzi mettendoci solo del proprio, tempo, lavoro, denaro, l’esperienza è destinata a fallire. Provo vergogne, imbarazzo, ed infine rabbia. Posso solo sperare che il vento cambi, ma stavolta che sia tempesta. Un abbraccio.

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